Glossario relativo al Microscopio
Microscopio: uno strumento scientifico che consente di ingrandire l'immagine degli organismi di piccole dimensioni con l'aiuto di una lente. Permette di osservarne i dettagli e quindi permette una osservazione diretta ad occhio nudo.
Microscopio ottico: microscopio basato sull'osservazione diretta dello spettro elettromagnetico visibile. Quello a scansione in campo prossimo supera il limite di diffrazione: il campione doveva essere illuminato attraverso una piccolissima apertura avente dimensioni molto minori della lunghezza d'onda della luce impiegata, posta a distanze z << λ dalla sua superficie, nel cosiddetto campo prossimo (near-field); la luce raccolta da sotto il campione (nel far-field) contiene informazione relativa ad una piccola porzione di superficie delle dimensioni dell'apertura di illuminazione.
Microscopio elettronico: microscopio basato sull'osservazione tramite fasci di elettroni. Quello a trasmissione fa attraversare un campione molto sottile da un fascio di elettroni, quindi con un insieme di magneti (che funzionano come le lenti del microscopio ottico) ingrandisce l'immagine ottenuta che viene infine proiettata su uno schermo fluorescente rendendola visibile. Quello a scansione ricava l'immagine illuminando con un fascio di elettroni un oggetto anche relativamente grande (un insetto per esempio) e rilevando gli elettroni secondari riflessi, e può quindi fornire immagini 3D.
Microscopio a scansione di sonda: microscopio basato sull'esplorazione della superficie del campione con una sonda materiale. Esplora il preparato basandosi su diversi fenomeni fisici di scala molecolare e atomica come l'effetto tunnel (microscopio a scansione per effetto tunnel) e le forze di Van der Waals (microscopio a forza atomica).
Microscopio a raggi X: microscopio basato sull'utilizzo di radiazioni X molli, come radiazioni sincrotroniche.
Microscopio acustico: strumento che impiega frequenze ultrasoniche. Tre tipologie esistenti: microscopio a scansione acustica, microscopio a scansione laser acustica, microscopio a scansione acustica in modalità C.
Stativo: rappresenta il corpo principale del microscopio ed ha la funzione di fare da supporto ai meccanismi di movimento e di messa a fuoco ed alla parte ottica.
Carrello traslatore: mezzo attraverso il quale il preparato può essere spostato agevolmente eventualmente con movimenti meccanici micrometrici nelle direzioni destra-sinistra e avanti-indietro.
Preparato: è il campione da analizzare al microscopio.
Condensatore: il condensatore è un sistema di lenti provvisto di un diaframma di apertura. Ha la funzione di mettere a fuoco sul piano focale posteriore dell’obbiettivo l’immagine della sorgente luminosa, cosicché possa essere vista nitidamente attraverso l’oculare.
Diaframma di apertura: permette di modificare l’ampiezza del cono di luce che da esso esce, adattandolo alla apertura numerica dell’obbiettivo in uso; oltre a ciò il diaframma è dotato di un sistema di centratura e di regolazione della distanza dal tavolino traslatore.
Diaframma di campo: un accessorio presente solamente su strumenti di buona ed ottima qualità e consiste in un ulteriore diaframma ad iride inserito fra la sorgente luminosa ed il condensatore. Permette un ulteriore miglioramento della distribuzione della luce sul campione ottimizzando al massimo il potere di risoluzione del sistema ottico.
Sorgente: sorgente luminosa.
Collettore: una forte lente convergente che focalizza la sorgente luminosa in un particolare piano ottico del condensatore.
Obiettivi: ciascun microscopio ha tre o quattro obiettivi. Insieme l’obiettivo e l’oculare formano l'immagine ingrandita che viene osservata. Nella parte centrale del corpo di ciascun obiettivo è indicato il fattore d’ingrandimento (4x, 10x 40x, 100x).
Oculari: sono le lenti attraverso le quali si effettua l’osservazione. Da un lato hanno inciso il numero 10x che rappresenta il loro fattore d’ingrandimento.
Vite macrometrica: è la manopola di regolazione grossolana della messa a fuoco, permette di fare spostamenti sensibili del tavolino portapreparati, avvicinandolo o allontanandolo dall’obiettivo, fino a quando non si rende visibile il preparato. La si usa solamente con l’obiettivo più piccolo (il 4x ).
Vite micrometrica: più piccola della precedente è coassiale con essa. Permette la regolazione fine della messa a fuoco. Poiché gli obiettivi sono parfocali, questa è l’unica manopola che è necessario regolare per mettere a fuoco il preparato, quando si passa da un obiettivo all’altro (Tutti gli obiettivi sono costruiti in modo da mettere a fuoco il preparato, usando la stessa distanza di lavoro, cioè quella tra il vetrino e l’obiettivo, e sono detti parfocali).
Revolver: portaobiettivi presente nel microscopio ottico.
Potere di risoluzione: La risoluzione laterale di un microscopio è quella minima distanza tra due punti, che permette ancora di distinguerli; se la distanza tra i due punti è minore, essi si confondono in uno solo.
Aberrazioni: difetti del sistema nel formare un'immagine nitida e risolta, che affliggono i microscopi.
Ingrandimento: Si definisce tale il rapporto tra le dimensioni dell'immagine ottenuta e quelle dell'oggetto originale. L'ingrandimento lineare o angolare (da non confondersi con quello areale o di superficie, alle volte utilizzato), in caso di microscopi composti è dato da
Fonte: Guida completa al Microscopio di
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