STEP26_La chimica e gli strumenti scientifici

 Il microscopio nella chimica 

Se oggi gli scienziati possono identificare così nel dettaglio i microrganismi patogeni, o comprendere al meglio la natura di alcune sostanze, lo devono in particolare allo strumento in questione, che dalle sue origini nel Seicento non ha mai smesso di evolversi e svelare nuovi mondi celati agli occhi. 

Già nel 1665 Robert Hooke per primo usò il nuovo strumento per analizzare la microstruttura di una pianta, fino a individuare una piccola organizzazione ripetuta che chiama “piccola cella” o “cellula biologica”.

L'evoluzione tecnica di Antoni Van Leeuwenhoek permise poi di osservare e descrivere minutamente diverse classi di protozoi (ciliati, rotiferi, amebe, ecc.), i batteri, gli spermatozoi, i capillari, i vasi linfatici, i globuli rossi e molto altro ancora. Grazie alla continua evoluzione dello strumento lchimica e le scienze della materia divennero ulteriori campi di applicazione per i microscopi, soprattutto dal XX secolo.

Il microscopio ha dunque fatto fare enormi passi avanti all'interno dei laboratori chimici: ha permesso di analizzare i meccanismi tra cellule, di valutarne la morfologia (visualizzazione di cellule in coltura con la microscopia ottica a contrasto di fase), o ancora di eseguire esperimenti sui meccanismi di adesione e crescita della cellule in vitro, ad esempio. Più in generale ha permesso di distinguere i materiali a seconda delle loro proprietà specifiche, di analizzare le sostanze e capire come farle reagire e come trattarle.

Si può dire che il microscopio è quindi in stretta correlazione con la chimica, avendo permesso una notevole evoluzione in questo campo di ricerca, e in secondo luogo perché i campioni analizzati al microscopio sono spesso proprio sostanze di natura chimica.


Fonte: MICROSCOPIO OTTICO - CHIMICA DELLE SUPERFICI ED ...ing.univaq.it › 13_Tecniche_Microscopiche_2017_18

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